Meglio il riscaldamento a pavimento, a battiscopa, a soffitto o a parete?

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I sistemi di riscaldamento ad irraggiamento, contrariamente ai classici impianti dove l’azione riscaldante avviene per convezione, tendono ad imitare l’azione del sole. La qualità dell’aria è migliore perché sono assenti le polveri e viene assicurato inoltre un risparmio energetico superiore. Ma quale scegliere tra il riscaldamento a pavimento, a battiscopa, a soffitto e a parete? Tutto dipende dalle esigenze della famiglia e dal tipo di appartamento in cui si sceglie di installare l’impianto. Scopriamo insieme le differenze.

Il riscaldamento a pavimento

Il riscaldamento a pavimento è caratterizzato da un insieme di tubature, ad alta resistenza termica, posizionate sotto la pavimentazione. Presente pure un isolante sia per le prestazioni termiche che acustiche.

L’acqua calda, che non supera la temperatura di 30/40 gradi, attraversa le tubature e riscalda il pavimento. A sua volta la superficie riscalderà per irraggiamento – dal basso verso l’alto – l’intero ambiente domestico.

Il riscaldamento a pavimento può essere installato in qualsiasi abitazione e con ogni rivestimento. Nonostante le preoccupazioni legate al fatto che il legno sia un materiale vivo e che possa dunque subire variazioni legate alla temperatura, anche il parquet può essere usato come pavimentazione per questo sistema di riscaldamento. Un impianto simile consente di abbattere i costi fino al 25 per cento.

Uno dei difetti dell’impianto di riscaldamento a pavimento può essere la sua reazione più lenta rispetto ai repentini cambi di temperatura. Tra i vantaggi, invece, la possibilità di utilizzare l’impianto anche durante la stagione estiva. In questo caso nelle serpentine va fatta circolare l’acqua fredda (la temperatura prevista è tra i 15 e i 18 gradi).

Il riscaldamento a battiscopa

Il riscaldamento a battiscopa è un impianto che sta avendo un riscontro positivo negli ultimi anni. Si tratta di un sistema molto diffuso negli Stati Uniti d’America e in Europa ma ancora poco conosciuto in Italia. Gli elementi radianti vengono inseriti in un battiscopa presente in tutte le stanze della casa. Al suo interno ci sono tubi in rame che contengono l’acqua calda. Il calore viene diffuso prima alle pareti e poi per irraggiamento all’intero ambiente domestico. Il riscaldamento a battiscopa viene realizzato soprattutto nei casi in cui non sia possibile installare l’impianto a pavimento oppure per evitare di effettuare tanti lavori in casa. Il costo sarà sicuramente inferiore rispetto all’impianto di riscaldamento a pavimento.

Il valore aggiunto dell’impianto di riscaldamento a battiscopa è la semplicità con cui viene installato. Gli operai non dovranno intervenire sulle pareti o sui pavimenti. L’acqua in circolo ha una temperatura di circa 45 gradi ma è di una quantità inferiore rispetto agli altri sistemi di riscaldamento. Per un’abitazione di 100 metri quadrati sono sufficienti 9 litri d’acqua.

Il lato negativo, invece, di questo impianto è legato alla distribuzione del calore che potrebbe non essere omogenea nei casi in cui gli appartamenti siano molto grandi. Questo tipo di sistema funziona mediante l’irraggiamento infrarosso: viene simulato il processo riscaldante ad opera del sole. Questa forma di riscaldamento, inoltre, non mette in movimento né l’aria, né la polvere. Scongiurata anche la formazione di muffa e umidità agli angoli delle pareti come avviene invece con i termosifoni. L’assenza di moti convettivi dell’aria, tipici dei tradizionali radiatori, impedisce pure un consistente spreco d’energia. 

Il riscaldamento a battiscopa è facile da montare. Si presenta sul mercato in diversi tipi: c’è il modello ad acqua dove il generatore termico può essere rappresentato sia da una caldaia a gas che da pannelli solari, pompe di calore e termo camino. C’è poi la versione di riscaldamento a battiscopa a corrente elettrica e a secco dove la resistenza elettrica viene inserita in uno dei due tubi. Si tratta di un tipo di sistema che va installato soprattutto negli appartamenti o negli edifici dove sia complicato realizzare un impianto idraulico.

Il riscaldamento a parete

Il riscaldamento a parete ha un funzionamento molto simile al sistema di riscaldamento a pavimento. Il calore, però, viene diffuso questa volta dalla parete e non dal basso verso l’alto. Inoltre l’impianto viene installato sotto l’intonaco e le serpentine sono fatte di rame. Si tratta di un impianto caratterizzato da una bassa inerzia termica e dunque risulta, rispetto all’altro impianto, più veloce nel funzionamento o meglio nella risposta iniziale.

Perché scegliere un riscaldamento a parete? Questo impianto viene suggerito quando la superficie del pavimento non è tanta da essere in grado di riscaldare l’intero appartamento. Inoltre l’impianto a parete può anche fungere da barriera sia contro il caldo che contro il freddo. Le pareti, così come il pavimento, possono poi essere utilizzate anche per la climatizzazione estiva: il sistema raffresca gli ambienti quando nelle tubature circola l’acqua a bassa temperatura.

L’impianto di riscaldamento a parete viene utilizzato negli ambienti molto grandi. E’ parecchio diffuso negli uffici, ma negli ultimi anni anche nelle abitazioni soprattutto dove vi siano stanze caratterizzate da dimensioni maggiori. Lo svantaggio? Bisogna avere gli occhi aperti e fare attenzione a non rompere i tubi quando vengono forate le pareti.

Il riscaldamento a soffitto

Il riscaldamento a soffitto funziona per irraggiamento e per convezione. Da un lato infatti utilizza l’irraggiamento del calore dall’alto verso il basso (60 per cento), dall’altro invece la convezione dell’aria (40 per cento). Questo impianto può essere realizzato anche nella controsoffittatura e non vincola né il pavimento, né le pareti.

Il riscaldamento a soffitto non comporta il movimento di polvere ed acari e risulta ideale per ogni tipo di immobile. Viene, infatti, installato sia nelle abitazioni che nelle fabbriche e negli ospedali. Non è ideale, invece, per gli edifici a forma di torre. Perché? Il problema non è dato tanto dalla distanza tra soffitto e pavimento, ma dalla superficie più piccola del soffitto se rapportata a quella totale. L’impianto di riscaldamento a soffitto ha un rendimento che varia a seconda della struttura e del tipo di soffitto. Perché ci sia una buona riuscita del sistema di riscaldamento, bisogna tenere conto del tipo di rivestimento, del suo spessore e della resistenza termica. Anche l’impianto di riscaldamento a soffitto può essere utilizzato per il raffrescamento estivo. Una scelta importante se si vuole evitare di acquistare i climatizzatori per far fronte alle alte temperature esterne.