Quale pavimentazione con il riscaldamento a pavimento?

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Bello, elegante e conveniente. L’impianto di riscaldamento a pavimento è la soluzione ideale per chi ha gusto estetico, ripudia i tradizionali termosifoni e soprattutto vuole risparmiare. Al contempo il pavimento radiante riesce a garantire il benessere termico di tutta la casa.

Una delle domande più frequenti quando si decide di installare un pavimento radiante in casa è quella legata alla scelta del pavimento da posare. Qual è il materiale migliore e soprattutto compatibile con un riscaldamento radiante a pavimento? Non ci sono dei limiti nella scelta dei rivestimenti, ma è giusto che vengano presi in considerazione alcuni parametri come la resistenza termica superiore al valore di  0,15 m2K/W. Sotto la lente degli acquirenti finisce, dunque, la trasmittanza del materiale.

La trasmittanza varia a seconda di due fattori: lo spessore e la conducibilità termica. Se lo spessore del pavimento è basso, allora alta sarà la conducibilità termica e dunque migliore la capacità di trasmettere calore che deriva dal basso.

La conducibilità termica del marmo e del granito

Il marmo e il granito, che sono pietre naturali, presentano un’ottima conducibilità termica, ma non bisogna trascurare anche un altro aspetto importante. Si tratta, infatti, di pavimenti che possono essere posati in spessori maggiori e quindi ostacolare la capacità di trasmettere il calore nell’ambiente di casa. Le lastre hanno uno spessore pure di 2, 3 centimetri.

I materiali in legno, invece, non possiedono grande conducibilità ma – rispetto al marmo e al granito – presentano spessori molto più bassi. Resine, i vinilici o i gres porcellanato hanno spessori ridotti. Il valore della conducibilità varia a seconda della pavimentazione.

La temperatura della superficie del massetto non deve essere superiore a 26-27°. Inoltre è preferibile che nell’ambiente in cui andrà installato l’impianto di riscaldamento non ci sia una percentuale del tasso di umidità di aria tra il 45% e il 60%.

Il gres porcellanato per il riscaldamento a pavimento

Il pavimento ideale da installare su un impianto di riscaldamento dal basso è senza alcun dubbio il gres porcellanato. Si tratta di un rivestimento sottile, talvolta pure di pochi millimetri, che consente al calore di essere diffuso in maniera costante ed omogenea. La grandezza delle piastrelle può cambiare indipendentemente dal gusto del proprietario di casa. Preferibili le piastrelle con le fughe dallo spessore ridotto in quanto sono sicuramente più eleganti e procurano risparmio energetico.

Le fughe di dimensioni più grandi di altre pavimentazioni disperdono il calore e non sono adatte per un impianto di riscaldamento a pavimento.

La scelta del parquet come pavimento radiante

Il parquet trattiene il calore anche quando l’impianto si spegne. Se la temperatura dell’impianto di riscaldamento a pavimento si aggira sui 19,19.5 gradi, l’ambiente domestico appare molto caldo. Il legno conduce meno calore, ma richiede meno spessore rispetto alle altre pavimentazioni.

Certo, il pavimento in legno suscita qualche dubbio in più in caso di impianto di riscaldamento. Qualcuno teme che il calore possa infatti danneggiare la pavimentazione. Bisogna seguire alcuni accorgimenti in modo da non rinunciare all’eleganza del parquet. Il fatto che il legno sia un materiale vivo lo rende esposto a qualche attenzione in più per la posa del parquet su pavimento riscaldato. Non bisogna trascurare, però, al contempo il suo alto potere isolante che ostacola il contatto diretto con il calore e ne permette una diffusione omogenea.

Se è il parquet la nostra scelta, allora servirà seguire il consiglio di qualche esperto per scegliere il tipo di legno più adatto sia per la stabilità che per l’umidità. Suggeriti il rovere, il doussiè, il teak, il merbau, e l’afromosia. Sconsigliati, invece, in caso di riscaldamento a pavimento materiali in faggio, larice siberiano senza nodi, wengè e cabreuva.

L’impianto di riscaldamento a pavimento con il cotto

Uno delle ultime novità per l’impianto di riscaldamento a pavimento è quella che prevede l’utilizzo del cotto. Si tratta di un materiale biologico, prodotto grazie all’uso di sostanze naturali: acqua, fuoco, terra e aria. E’ proprio questa sua caratteristica a renderlo ‘speciale’ per il sistema di pavimento radiante in quanto il calore verrà diffuso senza alcun tipo di timore di diffondere le sostanze inquinanti. Il cotto viene posato con la calce; non viene usata colla chimica. Per gli altri tipi di pavimentazione – ricordiamo –  è necessario utilizzare sempre colle ecologiche.
Il cotto può essere posato direttamente su pannelli riscaldati attraverso un tipo di calce naturale. In questo caso il vantaggio sarà quello di aumentare la capacità di conduzione del calore. Quello che sembra oggi una scoperta, è in realtà qualcosa di antico: i romani usavano il cotto per riscaldare i pavimenti. Anche nel Medioevo inoltre il cotto veniva pulito con olio di lino per renderne più traspirante il pavimento. Ma l’aspetto che spinge in tanti a scegliere il cotto per l’impianto di riscaldamento a pavimento è proprio la posa naturale e l’assenza di prodotti chimici.

Il riscaldamento del massetto prima della posa di qualsiasi pavimento

C’è un’operazione importante da fare prima della posa del pavimento. Gli esperti consigliano infatti di riscaldare il massetto radiante. Questo tipo di intervento deve essere effettuato prima del ventottesimo giorno di stagionatura del massetto realizzato con sistema tradizionale.

In caso di pavimentazione in parquet la temperatura in superficie non deve essere superiore ai 25 gradi.
L’immobile va fatto aerare bene durante il periodo di riscaldamento ed abbassamento della temperatura. Ovviamente vanno evitate le correnti d’aria in modo che l’umidità presente nel massetto possa evaporare. Dopo questo tipo di operazione i pavimenti potranno essere posati; l’impianto dovrà essere spento e ben raffreddato.

Utili pure i suggerimenti per la predisposizione dei giunti di dilatazione e frazionamento.
Il taglio di frazionamento, che viene effettuato all’altezza dell’attraversamento delle porte per una profondità di 1/3 dello spessore del massetto, rappresenta una linea di rottura finalizzata ad eliminare ogni forma di tensione nel massetto.

I giunti di dilatazione, invece, sono utili per ridurre le variazioni dimensionali del pavimento legate ai cambiamenti di temperatura. Vanno effettuato con superfici superiori a 150 metri quadrati e superfici con lato di lunghezza superiore a 15 metri. Questi tagli, infine, vengono ricoperti con un apposito materiale elastomerico per consentire al pavimento di dilatarsi, in particolare durante l’accensione e lo spegnimento stagionale dell’impianto di riscaldamento.

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Laureanda in Veterinaria, lettrice 'compulsiva' e appassionata di scrittura. Adoro arricchirmi quotidianamente di nuove conoscenze e fornire informazioni utili a chi voglia saperne di più su come ristrutturare e rendere più efficienti le proprie 'quattro mura'.
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