Riscaldamento pavimento in un condominio centralizzato

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È possibile installare il riscaldamento a pavimento in un condominio con impianto centralizzato?

Questa domanda è molto frequente, poiché un numero sempre maggiore di italiani è interessato al riscaldamento a pavimento. E come non esserlo, quando si possono avere così tanti benefici e un grande comfort abitativo risparmiando sulla bolletta e sui consumi energetici?

In questa breve guida vedremo se e come è possibile installare un impianto a pavimento se nel vostro condominio c’è il riscaldamento centralizzato.

Quali sono le problematiche

Il problema principale è quello della termoregolazione dell’acqua: nell’impianto a pannelli radianti infatti, la temperatura dell’acqua è di parecchi gradi più bassa rispetto a quella che serve per attivare i tradizionali termosifoni o radiatori.

Il fatto che due impianti entrino in funzione a temperature poi diverse influisce ovviamente anche sui consumi: l’appartamento con il riscaldamento a pavimento avrà dei consumi nettamente più bassi.

Un’altra problematica non trascurabile riguarda l’orario di accensione di un impianto centralizzato: tali orari sono stabiliti a livello nazionale dal decreto 412/1993 che divide l’Italia in sei fasce climatiche, che vanno dalle 6 ore nella zona più calda alle 14 nelle città più fredde. L’importante è che l’accensione sia fatta dalle cinque del mattino fino alle undici di sera.

Il problema sussiste perché l’impianto di riscaldamento a pavimento non andrebbe di regola mai spento: funzionando a basse temperature, impiega più tempo per entrare a pieno regime e riscaldare tutta la casa. Spegnerlo e riaccenderlo consuma più che tenerlo acceso durante la notte o quando non si è in casa, e comunque lo rende molto meno efficace.

Come risolverle

In primo luogo bisogna verificare se l’impianto di riscaldamento a pavimento è compatibile con l’impianto centralizzato del vostro condominio, cioè se la caldaia e gli allacci possono supportarlo. Di questa verifica si occupa in genere la ditta a cui volete affidare i lavori di installazione, tuttavia l’assemblea condominiale potrebbe inviare dei tecnici scelti ad hoc per tutelare la sicurezza dell’impianto e di tutti i condomini.

Per risolvere il problema della termoregolazione dell’acqua è necessario installare una centralina di termoregolazione per l’appartamento in questione. Tale strumento abbassa la temperatura dell’acqua quando arriva all’impianto a pavimento mentre la mantiene più alta quando circola nelle tubature che servono gli impianti tradizionali degli altri appartamenti.

Anche per far fronte alla disparità di ciascun appartamento sarà necessario installare un contatore diretto per l’impianto a pavimento. Grazie alla normativa UNI 10200 è possibile calcolare con precisione i costi energetici dei vari appartamenti anche se c’è un impianto “ibrido” con consumi differenti. Dopotutto, questa legge varata nel 2016 mira proprio a regolamentare i consumi per permettere a chi consuma meno di pagare effettivamente di meno.

L’unico problema al quale non si può effettivamente porre rimedio riguarda l’orario di attivazione dell’impianto, stabilito per i condomini su base nazionale; il riscaldamento a pavimento si spegnerà insieme a quello degli altri condomini con riscaldamento tradizionale.

Se l’appartamento è nuovo e ben coibentato, mantiene cioè il calore prodotto e non lo disperde all’esterno, vi sarà comunque facile raggiungere la temperatura desiderata in breve tempo.

Se credete che in questo modo non potrete godere appieno dei benefici del riscaldamento a pavimento avete due possibili strade:

  • richiedere il distacco dall’impianto centralizzato
  • convincere l’intero condominio a scegliere il riscaldamento a pavimento

Questa seconda ipotesi può essere particolarmente efficace in un condominio di poche unità, di nuova costruzione, dove le pareti sono coibentate con cura e l’impianto a pavimento è molto più efficace, oppure dove c’è una caldaia a condensazione che minimizza i consumi energetici. Potete illustrarne i benefici in assemblea condominiale e votare.

Come ultima soluzione, non vi resta che richiedere il distacco dall’impianto centralizzato: in base all’articolo 1118 del Codice Civile, è possibile distaccarsi senza troppi problemi, purché questo non comporti un aumento dei costi di riscaldamento per gli altri condomini.