Riscaldamento pavimento, raffreddamento e raffrescamento: si può usare anche d’estate?

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Tutti conoscono i benefici del riscaldamento a pavimento, ma quanti sanno che può essere la scelta giusta anche per il raffrescamento della casa d’estate? Ebbene, questo sistema di tubature può essere utilizzato anche per mantenere la casa fresca d’estate in modo del tutto sano per la salute, e anche economico rispetto ai tradizionali sistemi di raffrescamento come i condizionatori.

Come funziona il raffrescamento a pavimento

L’impianto di raffrescamento a pavimento è costituito da una serie di pannelli radianti, formati da tubazioni nelle quali scorre acqua fredda, ad una temperatura di circa 15°C-18°C. Grazie alla proprietà fisica chiamata irraggiamento, l’ambiente rilascia (irraggia) calore e l’acqua calda presente nelle tubature lo assorbe. Non viene quindi creata aria fredda, ma si sottrae calore all’ambiente, rendendo come conseguenza la stanza più fresca.

I vantaggi del raffrescamento a pavimento

Il vantaggio principale del raffrescamento a pavimento è quello di raffreddare la casa in modo uniforme: l’aria calda viene assorbita dalle tubature che si snodano lungo tutto il pavimento, non in una singola zona come accade con i deumidificatori. Questo significa che ogni zona della stanza ha la stessa temperatura, garantendo momenti di comfort e benessere a tutti gli occupanti, sia ai genitori che leggono sul divano sia ai bambini che giocano sul pavimento.

Il secondo punto a favore di questo metodo di raffrescamento domestico è che non è dannoso per la salute come può esserlo un condizionatore. Il condizionatore infatti emana getti di aria fredda che spesso possono causare fastidi o problemi a chi soffre di cervicale, o possono pausare mal di testa se tenuti a temperature troppo basse. Con il raffrescamento a pavimento non c’è nessun getto d’aria, poiché l’ambiente viene raffreddato in maniera indiretta, partendo dalle tubature.

Anche dal punto di vista pratico, può essere l’opzione migliore, sempre a paragone con i tradizionali condizionatori. Chi vive in condominio sa bene che per installare la ventola esterna del condizionatore serve l’autorizzazione di tutti i condomini, deve essere rispettato il decoro dell’edificio, il design non deve discostarsi da quello di altre installazioni, devono essere installati gli scarichi di condensa e problematiche di questo genere.

Il raffrescamento a pavimento non necessita di queste autorizzazioni, in quanto non è presente nessun elemento esterno che può intaccare l’aspetto estetico dell’edificio.

Il condomino che vuole installare questo tipo di impianto, qualora esso non sia collegato ad un impianto centralizzato, deve solo comunicare all’Assemblea Condominiale l’inizio dei lavori, ma questa non ha nessun potere per negare o impedire la ristrutturazione. La questione è ben espressa nell’art. 1125 c.c., che sottolinea il fatto che il pavimento è parte di proprietà ad uso esclusivo del condomino che abita l’appartamento, e che quindi può disporne come meglio ritiene, ovviamente nel rispetto delle norme comuni. Le uniche comunicazioni che vanno fatte sono quelle classiche per le ristrutturazioni di piccolo respiro, cioè la SCIA.

L’invisibilità è un fattore che gioca a vantaggio del raffrescamento a pavimento: pensate a quanto è difficile collocare un condizionatore, specie in camera da letto, dove si deve evitare la parete coperta dall’armadio e quella di fronte al letto, per evitare un’esposizione diretta al getto d’aria fredda. Con il raffrescamento a pavimento non dovrete più porvi di questi problemi.

I benefici non finiscono qui: senza lo spostamento d’aria, non avrete nemmeno il problema delle particelle e delle polveri che viaggiano per la casa, dannose per chi è allergico o peggio ancora soffre d’asma. Infine, questo sistema di raffrescamento è super silenzioso, vantaggio da tenere in considerazione sia per gli abitanti della casa che per i vicini, spesso infastiditi dal rumore delle ventole dell’unità esterna dei condizionatori.

Gli svantaggi del raffrescamento a pavimento

Il principale svantaggio del raffrescamento a pavimento è che, come abbiamo spiegato in precedenza, non produce attivamente aria fredda, ma raffredda l’ambiente sottraendo ad esso il calore. Non si avrà mai lo stesso effetto di “freddo” provocato da un condizionatore. Causa e conseguenza di ciò, non potrete mai portare una stanza ad una temperatura più bassa di quella a cui scorre l’acqua nelle tubature. Ciò comporta anche che, in una casa che in estate non è eccessivamente calda, gli effetti del raffrescamento a pavimento si sentiranno di meno, poiché la differenza tra la temperatura della stanza e quella dell’acqua è minima.

Se avete intenzione di installare un impianto di riscaldamento a pavimento da sfruttare anche per il raffrescamento, dovete fare attenzione ai materiali con cui vengono realizzati i collettori: l’ottone ad esempio, al passaggio dell’acqua fredda fa condensa, con il rischio di avere umidità annidata in casa. Meglio utilizzare materiali sintetici o ottone rivestito di inox se volete sfruttare il vostro impianto anche d’estate senza danni per la salute.

Quest’ultimo non è un vero e proprio svantaggio, ma un’informazione da tenere a mente quando scegliere un impianto a pavimento: dovete rinunciare all’idea di avere dei tappeti decorativi in casa, che sono infatti una vera e propria barriera che trattiene sia il calore che il fresco irraggiati dal pavimento.